Ciao Daniele. Sono
passati già cinque mesi dall'ultimo congresso del PD di Vaglia cui
tu fai riferimento, ma a me sembra che di autocritica non ci sia
ancora traccia nei comportamenti degli uomini del PD. Ultimamente, il
sindaco Pieri smascherato nel suo becero copia-incolla non ce la fa
proprio a riconoscere e ad ammettere la bassezza del suo atto; da
parte sua, Paolo Gini non riesce a comprendere la gravità della
decisione presa sulla ex-cava di Paterno. Eppure ci sono atti formali
sottoscritti dal Sindaco e dall'intera Amministrazione che impegnano
il comune di Vaglia nei confronti della Provincia di Firenze. E
devono essere atti vincolanti se su di essi l'impresa che gestirà
l'intero affare, secondo il progresso temporale del relativo iter
amministrativo, ha già deciso di procedere all'acquisto della
porzione di terreno su cui andrà a insistere la discarica.
Vedi Daniele, il punto
non è lo sbagliare in quanto tale. Il punto è riconoscere di aver
sbagliato e riconoscere di non potersi mai sottrarre alla possibilità
di sbagliare ancora. Questo vuol dire che l'opposizione non sbaglia?
Nient'affatto. Ma quello che abbiamo fatto in questi anni è stato
chiedere di sbagliare eventualmente insieme. La questione dell'Unione
dei comuni di Fiesole e Vaglia è, da questo punto di vista,
paradigmatica. Quando stava per esserne siglato lo statuto, alla fine
del mese di ottobre del 2011, abbiamo detto alla maggioranza di
fermarsi a riflettere e di farne una questione condivisa. Ciò
evidentemente non rendeva nessuno di noi immune dalla possibilità
che l'Unione si rivelasse un flop, ma quantomeno permetteva di
rendere partecipato a tutti gli abitanti tanto il successo quanto
l'insuccesso dell'intera operazione. A tutt'oggi si continua a dire
dell'Unione che, nonostante tutto, è una cosa positiva; eppure
nessuno del PD ci ancora spiegato perché ci dovrebbe piacere, non è
stata fatta nessuna analisi seria dei costi-benefici e per chi di noi
sta nel Consiglio dell'Unione sembra che venga trascurata da ogni
punto di vista: le scadenze formali sono allegramente posticipate,
gli incarichi non riescono ad essere assegnati al primo colpo per
ingiustificabili assenze tra i banchi della maggioranza e, per
dirtene un'altra, il conferimento del denaro dai due comuni per
alimentare il bilancio dell'Unione è diventato una barzelletta.
Tutto questo mi fa pensare che l'Unione non solo non sia stata voluta
dai cittadini, ma in fondo nemmeno dai nostri amministratori locali.
Ciò vale anche per tutte
le altre grandi questioni che interessano la comunità di Vaglia. Se
i vagliesi vogliono una discarica di rifiuti speciali, per me va
anche bene se nel frattempo hanno scoperto che non ci sono pericoli
per la salute, che la zona è un'area adatta per farcela stare e che
esiste un reale tornaconto per tutta la cittadinanza. Ovviamente,
niente di tutto questo si può dire della ex-cava di Paterno. Ma vedi
che la complessità di tutta la faccenda, dagli interessi in gioco al
numero e alla varietà dei attori chiamati a fare la loro parte,
dovrebbe essere tale spostare il luogo della decisione in una sede
più idonea rispetto al retrobottega del partito. Che poi la tua
reazione sia morbida mentre io semplicemente inorridisco all'idea di
stare in un movimento o in un partito che mi nasconde verità così
pesanti, dipende dalla diversità di carattere e dalla capacità di
sopportazione per me giunta al limite. Io francamente non ne posso
più di sentire da cinque anni a questa parte le solite frasi fatte e
dietro vedere i soliti inaccettabili comportamenti.
Tu dici che bisogna
ricambiare anche l'opposizione. E hai ragione da vendere. In questi
anni, abbiamo fatto l'opposizione di sinistra, di centro e di destra.
E anche per noi dovrebbe essere giunto il momento di un ricambio che
purtroppo però, per ora non si vede. Non all'esterno, tra le altre
opposizioni del tutto assenti o con l'andare del tempo
progressivamente scomparse. Non all'interno, dove molti di noi
tengono duro anche perché legati alle persone che speriamo
tramontino con noi: i Pieri, i Bonciani, i Campani... Ci piacerebbe
però che con loro tramontassero anche le cattive abitudini, mentre a
me pare che stiano facendo addirittura scuola. Per esempio
l'abitudine di posticipare al domani quello che può essere già
affrontato oggi. Mancano 100 giorni alle elezioni e sembra che non
ci sia nient'altro da fare che parlare di quello che verrà nei primi
100 giorni di governo, laddove invece alcune questioni che fanno
parte della campagna elettorale dei tre candidati PD potrebbero
essere affrontate da subito. Penso al coordinamento tra le diverse
associazioni culturali e ricreative del comune di cui ha parlato
Marinella Rocchi; penso allo stimolo che potrebbe essere dato agli
agricoltori e agli artigiani locali se fosse data loro la possibilità
di vendere i loro prodotti in un mercato comunale secondo il progetto
di Leonardo Borchi; penso al rifacimento del sito internet del comune
di Vaglia secondo l’idea di Stefania Lombardo che la tecnologia
debba collegare invece di dividere. Perché il PD non prende in mano
tutte queste proposte e comincia a fare concretamente qualcosa,
adesso? Perché aspettare il 10 marzo o il giorno successivo
all'appuntamento elettorale di maggio per cominciare ad occuparsi di
cose che attendono di essere affrontate da anni? Di tempo il PD a
Vaglia ne ha già perso abbastanza: perché aspettare ancora?
Quanto all'opportunità
di “azzerare con il passato” per “ripartire bene” non credo
sia possibile e nemmeno salutare. Noi di PerUnAltraVaglia veniamo da
cinque anni di minoranza e opposizione, Stefania Lombardo e Marinella
Rocchi da cinque anni di maggioranza e governo. Il “fatto” è
insuperabile e tentare di trascurarlo mi sembra una mossa azzardata
quanto quella di proiettarsi direttamente nel futuro. Stiamo sul
presente che ci è consegnato dal nostro passato e che risponde
all'appello dell'avvenire. Ma stiamo sul presente, perché di
problemi aperti, qui e ora, ce ne sono ancora tanti e questo è
d'altronde il motivo che giustifica la nostra esistenza. A volte ho
l'impressione che la nostra lista sia una “lista di resistenza”
che somiglia a quei comitati, come tu ben sai, i quali sorgono per un
bisogno che non viene soddisfatto dalle istituzioni. Per quello che
mi riguarda, sono pronto a uscirne non appena il PD si mette a
governare, cioè a fare quelle cose ciclicamente si impegna a fare e
sistematicamente non mantiene. Nel frattempo apprezzo gli sforzi del
partito a rinnovarsi, in particolare le primarie cui soprattutto tu e
molti dei nuovi entrati avete dato un sostegno decisivo. Ma ti prego,
avvisami non appena nel PD si comincia davvero con l'autocritica.
Alla prossima. Giuseppe
Grazie Beppe della tua risposta, ho particolarmente apprezzato il tuo stile educato e nutro profondo rispetto per l'amarezza che esprimi.
RispondiEliminaRileggerò ancora con attenzione le tue parole per cogliere tutti gli spunti ed approfondire ulteriormente tante situazioni. Spero quanto prima di poterne parlare anche a voce con te, Roberto e Laura. Io dal canto mio continuerò ad impegnarmi da dentro il mio PD per dare il mio contributo al cambiamento. Spero altresì di poter contribuire anche solo un pochino al raggiungimento di questo obiettivo.
Un caro saluto
A presto
Daniele