Ciao Marco, ho letto con
attenzione il tuo intenso invito a votare per Marinella Rocchi alle
prossime primarie del PD a Vaglia. Tu ne sostieni la candidatura in
quanto Marinella, secondo il tuo avviso, spiccherebbe sugli altri due
concorrenti per tre qualità. Permettimi un appunto su ciascuna di
esse.
Marinella avrebbe una
conoscenza del territorio “non tecnicistica e burocratica”.
Con ciò tu dirotti
il senso dell'espressione
“conoscenza del territorio” verso un significato che non è
quello che sorge immediatamente quando vi ci si pensa. La conoscenza
del territorio per Marinella è fatta di luoghi e volti, quelli che
costellano la sua vita di madre che porta i figli a scuola, alle
diverse attività ricreative, dal medico, se necessario, presso il
presidio sanitario; e poi sicuramente di lavoratrice, nel suo
pendolarismo giornaliero verso Firenze, di andata e ritorno.
Converrai che in ciò non vi sia niente di straordinario o di
originale. Ogni mattina, da Vaglia verso Firenze si muovono centinaia
di genitori che portano i figli a scuola o li accompagnano ai mezzi
di trasporto più prossimi per Borgo o Firenze. Lo stesso accade il
pomeriggio verso altre destinazioni che possono essere le più varie:
lo sport, la musica, ecc. Io stesso faccio una vita del genere: la
mattina mi muovo tra scuole diverse; il pomeriggio tra piscine e
palestre. Ma in tutto questo andirivieni francamente trovo strano
definirmi per questo un “conoscitore del territorio”; anzi trovo
che a un certo punto le attività diventino routinarie e i problemi
che s'incontrano entrino presto a far parte del contesto cui uno
giocoforza alla fine si abitua: la strada interrotta, la palestra non
riscaldata... D'altra parte non me la sentirei di dire che non ci sia
o non ci possa essere un'altra “conoscenza del territorio” che è
quella magari che possono far valere Stefania Lombardo o Leonardo
Borchi. Mi pare che nessuno dei due attualmente conduca una vita
abbastanza simile a quella di Marinella, ma credo che la formazione
dell'una e l'esperienza dell'altro siano senz'altro segni di una
conoscenza e di una passione per il territorio in cui entrambi vivono
che non possano né essere smentiti né reputati secondari o
irrilevanti.
Sulla saggezza
poi, se comprendo bene, tu intendi la parola nel suo significato di
“saggezza pratica”, e hai ragione nel dire che una madre con
figli e lavoro non può che averne in abbondanza. Io, peraltro,
comprendo la saggezza pratica anche nel trovare la parola e l'azione
giusta al momento giusto in modo da tentare di risolvere per vie
brevi un problema che appare agli altri insormontabile. E nella
questione che ha visto opposto il comune di Vaglia (secondo le
competenze dell'ufficio Tecnico) alla Dirigente dell'Istituto
scolastico comprensivo di Fiesole-Vaglia, una saggezza del genere, da
Marinella, ti confesso il vero, io me la sarei aspettata. La vicenda
è nota: a ottobre dell'anno scorso si scopre che la scuola Barellai
è priva di certificati fondamentali che riguardano la prevenzione
antincendio dei locali e la stabilità strutturale dell'edificio. Non
ti tedio oltre. Dico soltanto che, da quel momento, si scatena il
solito rimpallo di responsabilità su chi debba produrli, questi
certificati. La faccenda si è risolta nei giorni scorsi allorquando
il comune di Vaglia, nella persona del geometra Olmi a capo
dell'Ufficio Tecnico, ha riconosciuto che a sé spettano tutti gli
obblighi relativi. Ti ricordo che Marinella Rocchi non solo è
consigliere di maggioranza in Consiglio Comunale e nel Consiglio
dell'Unione dei Comuni di Fiesole e Vaglia, è anche rappresentante
dei genitori all'interno del Consiglio d'Istituto che è il massimo
organo di gestione e amministrazione della scuola. Non so quanto
Marinella si sia spesa per trovare una soluzione rapida al problema
succitato delle competenze e dei certificati. Ma chi altri se non una
donna, abituata a comprendere in fretta le difficoltà e ad agire di
concretezza, avrebbe dovuto trovare un accordo celere e soddisfacente
tra le parti? Ti ricordo ancora che per il prossimo ampliamento del
plesso Barellai questi certificati sono obbligatori e spetta
ovviamente al Comune di Vaglia fornirli. Ma allora perché sostenere
una contrapposizione che non ha fatto altro che allungare i tempi ed
esacerbare gli animi?
Infine, sul guardare
oltre i nostri confini. L'idea che Vaglia si distaccasse dal
Mugello è stata una decisione che io reputo “burocratica e
tecnicistica”. Fu chiaramente espressa nel 2011 in consiglio
comunale, dalla maggioranza, al momento della sottoscrizione
dell'atto costitutivo e dello statuto dell'Unione di Fiesole con
Vaglia. Si disse che la nuova “vocazione” di Vaglia doveva essere
cittadina e su questo seguito ritrovo ora il tuo discorso
sull'attrazione del nostro paese verso la “Città Metropolitana”.
Naturalmente, la decisione non poteva avere alcun presupposto che non
fosse la sua stessa enunciazione: in base a cosa infatti si poteva
dire che Vaglia cessava di essere un comune della fascia pedemontana
e si volgeva a una realtà che fino a quel momento gli era stata
tutto sommato tangenziale?
Ma al di là di questa
decisione, ripeto del tutto autoritaria (non autorevole!) per il modo
in cui fu presa, direi che “il guardare oltre i nostri confini”
ci ha portato negli ultimi tempi ad assistere a un intreccio tra
politica e affari cui avrei fatto volentieri a meno. Come per
l'Unione dei comuni, a maggior ragione per la ex-cava di Paterno,
Vaglia ha subito delle decisioni calate dall'”alto”. In
quest'ultimo caso, se io guardo “oltre i nostri confini”, vedo
degli interessi che collegano Comune e Provincia a società che fanno
affari nello smaltimento dei rifiuti. Naturalmente, tutto a targa PD.
E non posso non preoccuparmi. Di questo “al di là dei nostri
confini” quanto era consapevole Marinella? Direi poco, se il 5
febbraio scorso ancora accusava la strumentalità di chi sollevava la
faccenda della ex-cava Paterno per mero calcolo elettorale. Poi, gli
avvenimenti hanno provveduto a smentire lei e quanti pensavano che
tutto quello che si era cominciato a denunciare come lista civica
(PerUnAltraVaglia) dall'estate dell'anno scorso fosse un semplice
“tiro al bersaglio” verso il PD...
Un saluto.
Giuseppe Pasqualotto
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