venerdì 2 ottobre 2009

Sacchetti per la raccolta dell'organico

Ma se uno vi dicesse che per fare la raccolta differenziata dell'organico, dovete:

1 - Recarvi al comune di Borgo San Lorenzo
2 - Cercare il distributore automatico di sacchetti i mais
3 - Inserire le monetine
4 - Prelevare i sacchetti acquistati
5 - Tornare indietro

Voi che fareste?

Incredibile, mentre tutto il mondo cerca di incentivare la raccolta differenziata, la publiambiente REMA CONTRO.

Possibile che nessuno dei nostri amministratori se ne sia accorto?

Se volete ridere, perchè non andate nelle news (quella sul mougello è del 2006!) di:
http://www.publiambiente.it/
Cito il seguente passo della news sul mugello:
"La raccolta differenziata si è attestata a circa il 37,50%. Entro il 2007, secondo quanto stabilito dal piano industriale, dovrà raggiungere il 45%. Per riuscire a rispettare l’obiettivo occorre «una iniziativa forte e concordata fra tutti i Comuni del Mugello per dare una spinta decisiva in particolare alle raccolte differenziate, anche nell’ambito di una riorganizzazione complessiva del sistema di raccolta».

Questa news però, nonostante sia ancora in prima pagina, è del 2006, ora infatti le cose sono cambiate!




7 commenti:

  1. dimenticavo: ma non è che il distributore dei sacchetti sia costato quanto la fornitura dei sacchetti per tutta la valle del mugello da qui al 2015? bo.

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  2. Cara Linhsia, ho letto il tuo polemico intervento e per quanto posso rispondo volentieri.
    Innanzitutto preciso che i sacchetti possono essere reperiti anche nell'atrio del nostro Palazzo Comunale di Vaglia dove è installata apposita macchinetta.
    Sul costo della stessa non ho informazioni ma mi documenterò.
    Voglio precisare che il nostro Comune, insieme a Borgo San Lorenzo, è il solo che si è attivato prontamente per sistemare questi distributori automatici .... come vedi non dormiamo!!!
    Riguardo alla scelta di non distribuire più "a pioggia" sacchetti in plastica per l'organico le motivazioni sono diverse.
    In primis i sacchetti in mater-bi hanno un costo che varia tra le 5 e le 7 volte superiore a quelli in plastica e ciò avrebbe una incidenza tangibile sulle bollette degli utenti.
    Nel 2008 Publiambiente ha distribuito su tutto il territorio n. 40 MILIONI di sacchetti per l'organico. Dalle stime a campione fatte sullo svuotamento dei cassonetti dell'organico, risulta ne siano rientrati poco meno di 10 milioni. Dove sono gli altri 30 milioni?
    Il materiale distribuito gratuitamente (che poi gratuito non è perché ricade sui costi generali del servizio) viene sempre consumato in maniera smisurata rispetto al reale fabbisogno. Publiambiente (ma anche le amministrazioni comuanli) non possono certo incoraggiare all'utilizzo smisurato di imballaggi, con i conseguenti problemi di gestione e smaltimento che ben conosciamo.
    Con questa scelta i cittadini acquistano in maniera commisurata al loro fabbisogno reale e, soprattutto, ognuno paga i suoi e non quelli di altri che avvertono il bisogno impellente di consumare 3000 sacchetti all'anno.
    Resta inoltre il fatto che PUBLIAMBIENTE non può distribuire sacchetti in plastica per la raccolta dei residui organici perché deve rispettare il dettame della normativa, ma i cittadini non sono soggetti a controlli, quindi possono tranquillamente portare a termine tutte quelle scorte di sacchetti che ognuno di noi ha in casa, di qualunque natura essi siano, perché una volta arrivati all'impianto, i sacchetti vengono tolti e va in lavorazione per la produzione del compost, solo ciò che è all'interno.
    Spero di essere stato chiaro.
    Un caro saluto.
    Paolo Gini
    Assessore all'Ambiente
    Comune di Vaglia

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  3. Quindi ne deduciamo che publiambiente abbasserà le tariffe in quanto non più gravata dal costo dei sacchetti?

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  4. Caro Roberto, il nostro Comune non è passato ancora a Tariffa (TIA) ma siamo ancora a Tassa (Tarsu) che viene stabilita dalla Amministrazione in sede di approvazione del Bilancio di Previsione. La distinzione non è di poco conto e se vuoi possiamo approfondire la cosa.
    Nella situazione attuale Publiambiente fattura al Comune secondo un Piano Finanziario annuale e il Comune emette le cartelle per la Tarsu.
    Con le cartelle, cioè quello che pagano i cittadini, attualmente copriamo circa il 95% del costo del servizio, quindi una parte viene coperta dalla fiscalità generale (cioè sempre dai cittadini). In questo momento non sono in grado di quantificare quanto puo' incide l'operazione sacchetti a pagamento, ma credo veramente poco, e forse si riuscirà a ridurre l'incidenza sulla fiscalità generale. Ragionevolmente non penso si possa ridurre la TARSU almeno che non si voglia pesare di più sulla fiscalità generale, ma come vedi cambia poco perchè il servizio a Publiambiente i cittadini devono pagarlo o tramite Tarsu o tramite la fiscalità.
    Saluti Paolo Gini

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  5. caro Paolo,
    è proprio questa una delle differenze tra TIA e TARSU. Lo spirito che sta dietro l'introduzione della TIA (in luogo della TARSU) va proprio in questo senso, visto che non consente ai comuni di finanziare lo smaltimento dei rifiuti con altre entrate, come è previsto con la TARSU. Il decreto Ronchi (che introduce la TIA), stabilisce che per determinare la tariffa si tiene conto di "agevolazioni per le utenze domestiche e per la raccolta differenziata delle frazioni umide e delle altre frazioni". Inoltre "sulla tariffa è applicato un coefficiente di riduzione proporzionale alle quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero". Pertanto, se vero è che in una situazione di raccolta differenziata bassa (come quella del nostro comune), l'introduzione della TIA può determinare un aumento di costo direttamente per i cittadini (con la TARSU il costo lo paga il comune... e quindi indirettamente i cittadini con la fiscalità generale...) questo non avviene nei comuni virtuosi dove i cittadini che praticano una raccolta differenziata spinta possono avere riduzioni sulla Tariffa d'Igene Ambientale.
    Del resto non è più sufficiente parlare di raccolta differenziata ma è necessario ridurre i rifiuti e farci carico del costo di smaltimento degli imballaggi di ciò che acquistiamo a cominciare ad esempio dall'acqua in bottiglia, incentivando il consumo di acqua dal rubinetto purché questa sia di ottima qualità.
    Anna Vallaro

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  6. Cara Anna, il passaggio da Tarsu a Tia è stato congelato dalle ultime Finanziarie in attesa che il Parlamento vari la nuova legge "Ronchi".
    Aspettiamo per vedero casa succede.
    Sono daccordo con te che il problema dei rifiuti va risolto a monte.
    I dati sull'uso ell'acqua del rubinetto sono confortanti. Il 33% degli utenti Publiacqua consuma regolarmente acqua del rubinetto ed un'altro 40% ne fa un uso saltuario. Non meno di 5 anni fa non si superava il 20%!!!
    La qualità dell'acqua è sicurmante migliorata e questo ne consente un uso più diffuso. La famigerata Publiacqua qualcosa di buona ha fatto!
    Per quanto riguarda il discorso dei rifuti credo siamo tutti daccordo nel convenire come il sistema attuale sia ormai abbondantemete superato.
    Il sistema dei cassonetti (sono mini-discariche!!) non consente di superare soglie di differenziazione che superano il 40%.
    Publiambiente, come del resto molti altri gestori, stanno passando al "porta a porta".
    Si raggiungono livelli di raccolta differenziata che superano mediamente l'80%.
    Ci stiamo impegnando per arrivare a questo sistema. Occorre condividere la cosa con i Comuni vicini per evidenti economie di scala.
    L'educazione alla differenziazione comincia dalla scuola e mi fa enorme piacere che l'Istituto comprensivo di San Piero e Vaglia ha deciso di dedicare a questi temi un progetto scolastico che coivolgerà tutte le classi.
    Speriamo bene! Ciao.
    Paolo Gini

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